[1]

Co.Mer

La cooperativa Co.Mer è uno dei primi casi in Italia di cooperative nate dagli ex dipendenti per risolvere problemi di ricambio generazionale nella proprietà familiare della gestione precedente.

Costituita nel 1989 da 9 soci (cui si aggiunsero anche 6 dipendenti), la cooperativa conta oggi 33 anni di storia. A ricostruirla è una delle sue socie, nonché figlia del proprietario precedente: “Siamo nati perché la ditta precedente era di mio padre, si è ammalato ma non voleva vendere. Gli operai hanno messo dentro la liquidazione nel capitale sociale, anche con l’aiuto della Marcora: CFI è rimasta dentro la cooperativa per 15 anni. Siamo stati aiutati anche da legge Regionale. Essendo noi terzisti, noi dipendiamo dal portafoglio di altri. Per questo non saremmo sopravvissuti senza le agevolazioni ricevute”.

Nella fase di avvio venne coinvolto nella cooperativa un commercialista, che poi divenne il presidente. Ora a lavorare in cooperativa sono in 17, di cui 15 soci/e. Di questi, solo quattro sono i soci fondatori: negli ultimi trent’anni alcuni sono mancati, gli altri hanno raggiunto la pensione.

La cooperativa aderisce a Confcooperative e lavora come conto terzista. Al suo interno viene applicato il contratto nazionale dei metalmeccanici. Nel corso di questi anni la cooperativa ha attraversato fasi alterne: in questo come in altri casi la crisi economico-finanziaria iniziata nel 2007 dall’altra parte dell’oceano ha impattato sull’andamento complessivo della cooperativa, che “nel 2008 si è dovuta ridimensionare perché abbiamo fatto un terzo di quello che fatturavamo, sono saltate le commesse. Abbiamo rinunciato a stipendi e tredicesime nei periodi di difficoltà”.

La scelta deliberata di mantenere dimensioni limitate per dare priorità al lavoro è risultata vincente: “Siamo sempre rimasti in queste dimensioni medio-piccole e in questo modo abbiamo salvaguardato la continuità lavorativa. Facendo lavori di precisione ma in quantità, lavoriamo su tutto il settore automotive.

La sfida più grande oggi è rappresentata dal rincaro dei costi energetici: “Siamo sotto il tutelato Enel, l’anno scorso pagavamo 8500/9000. Da settembre scorso abbiamo iniziato a pagare 10-12000 euro, mentre il mese scorso [aprile 2022] 19.000 euro. Lo stesso vale per il gas: prima mi scaldavo con 4.000 euro, quest’anno 10.000. L’utile che facciamo “lo devolviamo” tutto all’ENEL”.

Quando domando quali siano stati i pro e i contro della cooperativa, la mia interlocutrice non ha dubbi: “Bisogna che la squadra sia affiatata, ognuno deve dare il meglio di sé nel ruolo che ricopre. […] È difficile avere a che fare con tante persone. Come dico sempre, ormai io ‘faccio parte dell’arredamento’. Se non fossimo stati cooperativa, oggi non saremmo qui”.