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Nuove Arti Grafiche

L’azienda tipografica di origine era di una congregazione religiosa. I vertici avevano l’intenzione di smantellare la tipografia perché serviva per mantenere una scuola grafica. Non essendo riuscita a conseguire una dimensione provinciale, la scuola sarebbe stata chiusa e i 35 dipendenti della tipografia avrebbero rischiato di perdere il lavoro.

L’idea della cooperativa è nata nel 1999 per necessità: occorrevano 2 miliardi di lire e allora nessuno aveva il coraggio e la capacità economica per investire in questa realtà. Nell’arco di appena 45 giorni 25 degli ex dipendenti raccolsero le informazioni sulla cooperativa dalla Federazione trentina. Tutti i 35 dipendenti vennero riassorbiti dalla cooperativa: ai 25 soci infatti si aggiunsero 10 dipendenti.

Vennero investiti 500 milioni nel capitale sociale attraverso risorse personali dei soci e ciò permise di ottenere un fondo di rotazione bancario di 1.700.000 lire grazie alla Federazione trentina.

Una volta costituita, la cooperativa acquisì il ramo d’azienda. Due anni dopo, inoltre, avrebbe cambiato la propria sede, in cui sarebbero stati investiti altri 2 miliardi anche grazie al supporto di Trentino Sviluppo.

Quando nel 2007 scoppia la crisi economico-finanziaria, la cooperativa era già a buon punto con gli investimenti effettuati.

A detta di Giorgio Milani, Presidente della cooperativa, “Siamo praticamente un’azienda familiare: il Cda si trova almeno una volta a settimana, perché le persone che lo compongono sono responsabili di reparto”.

Durante il Covid la cooperativa ha compensato l’assenza di lavoro con la CIG. Nel frattempo, non appena possibile è ripresa la produzione per concentrare in un lasso di tempo un ordine che annualmente tiene impegnati i soci per diversi mesi.

Grazie agli investimenti passati il recente rincaro dei costi energetici è stato attutito: “10 anni fa abbiamo montato un impianto fotovoltaico di 300 kw e questo ci ha aiutati molto. L’aumento delle materie prime, invece, ci ha dato l’opportunità di ritoccare altre voci del tariffario. A oggi il fatturato aumenta per l’aumento dei prezzi, più che per l’aumento del volume”.

Ora la cooperativa conta 14 soci e 11 dipendenti. È il primo caso in Italia di un’impresa recuperata in forma cooperativistica che si accinge a rilevare un ulteriore ramo d’azienda, dopo il successo della prima operazione di recupero: l’azienda in questione è attiva nel settore tipografico e il suo attuale proprietario, da sempre attento al mondo cooperativo, è fortemente intenzionato a dare continuità alle competenze dei suoi dipendenti. Non volendo avventurarsi da soli nell’esperienza cooperativa, hanno deciso di contattare i soci di Nuove Arti Grafiche, che potranno quindi contare su altri nove soci e su un ulteriore dipendente.