[1]

Raviplast

La cooperativa nasce nel 2013, tre anni dopo l’inizio della crisi della Pansac International dovuta a malagestione da parte della proprietà. Dopo aver occupato lo stabilimento ed essersi mobilitati in cortei e manifestazioni cittadine anche grazie al ruolo attivo svolto dal sindacato, 21 dei 58 lavoratori che rischiavano di perdere il lavoro fondarono la cooperativa reinvestendo la mobilità nel capitale sociale, incrementato da CFI e dai fondi mutualistici Coopfond, Fondosviluppo e General Fond. Marchi, impianti, macchinari, attrezzature, magazzino e sede dello stabilimento sono stati completamente acquisiti Fra di loro alcuni lavoratori avevano già sviluppato esperienze di lotta sindacale e politica, ma non avrebbero ricoperto ruoli direttivi nella cooperativa. Potendo contare su competenze professionali già esistenti, i soci riuscirono a mantenere la stessa rete di committenti (esclusivamente italiani) di prima, malgrado gli ostacoli maggiori incontrati nella fase del recupero cooperativistico siano stati dovuti all’assenza di alcune figure necessarie alla ripartenza dell’attività economica.

Ora i soci della cooperativa, che aderisce a tutte e tre le centrali cooperative sono 24: dalla fondazione sono stati assunti altri 9 addetti, di cui 6 come lavoratori dipendenti (di cui 5 a tempo indeterminato). Ambiente, miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza interna allo stabilimento e maggiore formazione sono state le principali innovazioni introdotte a seguito della costituzione della cooperativa. I livelli occupazionali non hanno subito alcuna variazione, malgrado le brevi interruzioni dell’attività produttiva intercorse durante la pandemia.

Anche per la Raviplast il recupero cooperativistico rappresenta una strategia vincente e replicabile anche per altre aziende in crisi, alla luce degli strumenti istituzionali introdotti negli ultimi anni. Malgrado i soci si sentano già parte di una rete come quella della Legacoop, c’è la disponibilità a entrare a far parte della RIIR.